Parlare di don Isidoro non è semplice. Proprio perché Lolo è una figura luminosa, che ha inciso così profondamente nella mia vita professionale e spirituale, fatico a trovare le parole per dire chi è stato questo prete così straordinario, per dirlo, senza che l’emozione prenda il sopravvento.

Sembra naturale pensare che di fronte ad una personalità così singolare e complessa, pur sforzandoti, non riusciresti a dire che piccole cose rispetto all’infinita grandezza della sua figura…

Giunta a Busto alla fine del ’72, dopo il matrimonio, ho iniziato ad insegnare nella scuola media, e, nel ’76, ho incontrato don Isidoro, come collega di religione, presso la scuola media Bossi.

Ricordo la sua presenza discreta ma determinante all’interno dei consigli di classe.

Restai stupita fin dall’inizio per quella sua capacità di comprendere in modo molto preciso la personalità degli allievi.

Li conosceva ad uno ad uno, spesso meglio di tanti altri insegnanti che trascorrevano molto più tempo con quegli stessi ragazzi.

Sembrava  leggere nel loro cuore e comprendeva da subito le tensioni emotive, le difficoltà di alcuni loro vissuti, soprattutto quelli più problematici.

Soltanto dopo la sua morte ho appreso che andava a casa di alcuni allievi con  problemi di salute  portando sostegno, conforto.

Aveva anche accettato di entrare nel consiglio d’istituto, dove si dibattevano tematiche legate alla formazione degli allievi, all’impostazione educativa.

Lui, con estrema serietà e  notevoli conoscenze psico-pedagogiche, ci aiutava a comprendere quali strategie fossero più utili, nelle diverse situazioni. Il suo impegno era tutto proteso nel farci capire come fosse fondamentale lo sforzo educativo per permettere agli adolescenti di crescere in modo sano, senza finire nel tunnel della tossicodipendenza, che in quegli anni  stava diffondendosi a macchia d’olio.

Ricordo in modo molto netto, quel suo stile così unico…Quando i colleghi esprimevano il loro pensiero, ascoltava sempre con grande attenzione, rifletteva, poi faceva il suo intervento: lucido, coerente, conciso, mai prolisso, mai compiaciuto, anzi, timido, delicato, sempre rispettoso dell’altro.

Non c’era mai “buonismo” nei suoi interventi; atteggiamento tipico di molti insegnanti, che ho incontrato  nella mia carriera di docente.( Personalmente ritengo che il “buonismo”, sia l’atteggiamento di chi non vuole affrontare i problemi, non desidera farsene carico, e don Isidoro non era certo uno di quelli).

Vorrei infine mettere in evidenza la sua totale fedeltà all’impegno di docente. Non si è mai assentato da alcun consiglio di classe…(chi è venuto dopo di lui, è stato presente soltanto agli scrutini). Spesso sostituiva i colleghi nelle ore buche, e lo faceva con il sorriso sulle labbra, senza mai protestare….mentre molti di noi, accettavano perché costretti, ma decisamente malvolentieri .

Qualche volta gli chiesi consigli rispetto a situazioni difficili che stavo vivendo. Mi ascoltò attentamente, con grande disponibilità, quindi mi invitò a non prendere posizioni  rigide, anche se giuste, motivate. Riteneva fondamentale che si dovesse salvare il rapporto con le persone, non  interrompere mai il dialogo.

Collega di religione presso la scuola media “Bossi”